Pubblichiamo l'articolo uscito sul "Cittadino" il 29 dicembre 2012
a cura del giornalista Diego Marturano
Electrolux verso il nuovo anno
<<Temiamo per il nostro futuro>>
Checcaglini, Venasco e Annacoreta, esponenti di parte del sindacato <<In un anno perse tre linee di produzione, una è in ristrutturazione>>
Preoccupazione. I lavoratori di Electrolux Solaro temono per un ridimensionamento dell'impianto produttivo e per il fallimento di quel piano di salvataggio degli esuberi varato a marzo [2012 ndr.] con il taglio di due ore dal monte ore lavorativo giornaliero di tutti. Ad accendere i riflettori su quella che sicuramente non è più una situazione rosea come pochi anni fa, sono i rappresentanti del sindacato Flmu-Cub, Doriano Checcaglini. Carlo Venasaco e Giovanna Annacoreta. <<I segnali che viviamo quotidianamente in azienda non sono incoraggianti, tutt'altro. C'è paura per il nostro futuro. Spesso il nostro sindacato viene messo da parte dalle altre sigle sindacali e dai vertici dirigenziali, proprio perchè diamo voce ai problemi più importanti senz'ombra di aziendalismo, ma solo in difesa degli operai. Siamo in minoranza nell'Rsu, con due soli membri su 13, ma solo per via di un sistema di votazione che premia gli altri sindacati. La nostra è stata la lista più votata con oltre 200 preferenze su 900 e più lavoratori; ci batteremo per loro>>.
Sotto la lente d'ingrandimento il famoso accordo delle sei ore: <<E' stato approvato con troppa fretta, sottovalutandone molti aspetti (il riconoscimento del diritto alla mensa ad esempio), cedendo praticamente a tutte le richieste dell'azienda che, in cambio, temiamo abbia solo rimandato di un anno il taglio di 130 dipendenti. Ci chiediamo cosa succederà nel 2013, quando scadrà l'accordo>>. Intanto i segnali non sono positivi. <<In un anno- continuano i tre sindacalisti,- abbiamo perso tre linee di produzione e una è in ristrutturazione. I macchinari non ci sono più, sono stati spostati in altri stabilimenti, non sappiamo nemmeno in quali. E la speranza che fosse per un ammodernamento degli impianti è svanita quasi subito. Al posto delle linee di produzione, l'azienda sta allestendo un magazzino, che sostituirà l'unità esterna di Cesano Maderno. Già ora sulle linee ci sono più operai di quanti ne servano e stiamo lavorando solo sei ore. Il nostro timore di un ridimensionamento è sempre più fondato. Il taglio netto del personale è un rischio sempre più concreto>>.
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